L'input meteorologico per i modelli di dispersione

  Scenario 1 Scenario 2 Scenario 3
Scala spaziale (estensione indicativa del domino del modello) Da 500m a 10 km Da 5 a 100 km Da 50 a 500 km e più
Scala temporale (durata tipica dei fenomeni descritti) Da meno di un'ora a qualche ora Da qualche ora a un giorno Un giorno o più
Denominazione meteorologica della scala spazio-temporale micro α - meso γ (scala urbana) meso β (scala regionale) meso α, sinottica
Fenomeni meteorologici caratteristici Isola di calore urbana, street canyon Brezze, slope flows, fenomeni convettivi isolati Fronti, sistemi convettivi organizzati
Struttura spaziale dei dati meteorologici richiesti dai modelli di dispersione Un unico valore per tutto il domino (valore medio o misura puntuale) Valori medi o su grigliato Valori su grigliato 2D o 3D

Tab. 1: descrizione sintetica dei tre scenari dal punto di vista meteorologico.

La tabella riassume le caratteristiche meteorologiche dei tre scenari. Una descrizione dettagliata dei singoli parametri meteorologici e del loro utilizzo è contenuta nella pagina "Le grandezze meteorologiche rilevanti ai fini della diffusione".

In tutti i casi, occorre prestare attenzione affinché l'intervallo temporale cui si riferiscono i dati sia effettivamente rappresentativo del problema che si deve affrontare. Per esempio, negli studi di impatto ambientale di lungo periodo si utilizzano serie di dati climatologiche (cioè sufficientemente lunghe, in genere vari anni) oppure le proprietà statistiche di tali serie (ad esempio le Joint Frequency Functions, JFF). Per studiare in dettaglio le situazioni peggiori che si possono verificare (casi di studio worst case) servono invece serie temporali molto più brevi, ma selezionate in modo accurato (ad esempio periodi di prolungata calma sinottica invernale o estiva).